Uno degli esami che ormai è entrato nella routine oculistica e che oggi mette nelle condizioni di una buona diagnosi retinica e del nervo ottico tutti i medici è l’OCT.
Questa macchina che realizza una Tomografia a Coerenza Ottica, serve ad approfondire e documentare quanto diagnosticato, per poter valutare l’evoluzione di alcune patologie e seguirle fra terapia medica e terapia chirurgica.
Tecnicamente lo strumento si avvale di un sistema di acquisizione OCT (dominio di Fourier / Spettrale) e uno SLO (Scanning Laser Ophthalmoscope) dell’immagine in tempo reale per il riferimento.
L’utilizzo contemporaneo di questi due sistemi di ultima generazione permette di eseguire esami senza dover necessariamente dilatare la pupilla, con estrema semplicità, ottenendo immagini di altissima qualità nelle diverse situazioni.
Immagini OCT ad alta frequenza.
Per un singolo esame la macchina effettuerà da 25.000 a oltre 50.000 scansioni al secondo, rendendo possibile registrare in brevissimo tempo l’immagine OCT di interesse e generare immagini tridimensionali. L’altissima velocità di acquisizione sia dell’immagine OCT che dell’immagine SLO permette una perfetta correlazioni tra le due immagini aumentando, in questo modo la potenzialità diagnostica dell’esame stesso.
Immagini OCT ad alta risoluzione.
L’avanzato sistema ottico e la sorprendente velocità di acquisizione, permettono la generazione di immagini OCT ad alta risoluzione in brevissimo tempo e ha reso semplice l’elaborazione automatica delle stesse, così da poter eliminare la presenza di disturbi nei singoli frame.
Semplicità di acquisizione.
La presenza di sistemi automatici di acquisizione, rende semplicissima l’esecuzione dell’esame. All’oculista basta mettere grossolanamente a fuoco l’immagine della pupilla mediante l’utilizzo del joystick, a questo punto premendo un singolo pulsante la macchina autonomamente ricerca il fuoco ottimale dell’immagine SLO del fondo retinico e posiziona al centro della finestra di acquisizione l’immagine OCT, garantendo la corretta focalizzazione anche di quest’ultima.
All’operatore non resta che premere il pulsante del joystick per ottenere immagini sempre a fuoco, anche in occhi che presentano una lunghezza assiale decisamente superiore alla media(occhi molto miopi).
Ampio campo retinico in real-time.
L’immagine SLO generata è di circa 40° e, inoltre, la tecnologia utilizzata garantisce, intrinsecamente, la possibilità di ottenere sempre delle immagini con contrasto ottimale anche in presenza di opacità delle varie strutture oculari. L’utilizzo di una sorgente laser, grazie all’alto potere di penetrazione, permette il raggiungimento della coroide, risulterà così semplice individuare la presenza di una possibile patologia situata in qualsiasi strato retinico.
Processazione dei dati.
I software forniti permettono di ottenere automaticamente le diverse informazioni utili in fase diagnostica.
Separazione automatica di almeno sei piani retinici:
• RPE: epitelio pigmentato retinico
• IS/OS: giunzione tra segmento interno/esterno fotorecettori
• OPL/ONL: interfaccia tra piano plessiforme esterno e nucleare esterno
• IPL/INL: interfaccia tra piano plessiforme interno e nucleare interno
• NFL/GCL: interfaccia tra il piano delle fibre nervose e piano delle cellule ganglionari
• ILM: membrana limitante interna
Grazie a questa separazione automatica risulta semplice il calcolo degli spessori relativi alle diverse sezioni e la visualizzazione morfologica tridimensionale dei diversi piani.
La separazione automatica risulta utile anche nella visualizzazione della mappa degli spessori
Maculari in relazione alle diverse segmentazioni.
L’analisi del nervo ottico permette di ottenere informazioni tempestive nella diagnosi precoce del glaucoma essendo collegati al database normativo per l’analisi del profilo delle fibre nervose della pupilla; è inoltre possibile sovrapporre all’immagine SLO il database normativo relativo all’area della macula, creando una mappa.
L’area di mappatura 3D risulta particolarmente ampia per facilitare la diagnosi.
La funzione Follow-up, di molti strumenti, permette un’analisi più puntuale della progressione delle diverse patologie riscontrate in fase di esame, con ottima riproducibilità.
Segmento Anteriore.
Con l’ausilio di una lente addizionale e software dedicato, questi strumenti sono in grado di dare informazioni aggiuntive circa lo spessore corneale e immagini dell’angolo iridocorneale.