Vitreo

Vitreo

 

Il corpo vitreo è la massima componente delle strutture oculari, rappresentando da solo i tre quarti dell’intero volume del globo. E’ un elemento anatomico sui generis perché la sua struttura è assimilabile ad un gel relativamente viscoso e consistente. La sua estensione è tale da occupare tutta la concavità posteriore dello sferoide oculare e parte del contenuto posto al davanti dell’equatore.

Caratteristiche
Circondato per gran parte della sua circonferenza dalla retina, confina in avanti con la faccia interna dei corpi ciliari e con la superficie posteriore del cristallino, in corrispondenza della quale forma una piccola depressione, la fossa patellare. In questa zona il rapporto vitreo –lenticolare è molto stretto e si crea fra le due strutture una specie di continuità ottica. Il corpo vitreo, detto anche umor vitreo deriva il suo nome dal vetro fuso e, infatti, ordinariamente è trasparente come il vetro. Nel complesso il vitreo può essere considerato un tessuto connettivo particolare, perché poco consistente e, soprattutto, trasparente. Di forma quasi sferica, esso è circondato da una pseudomembrana ialoidea che, essendo di natura collagene, rappresenta un classico esempio di quanto accade normalmente nelle zone di contatto fra un tessuto connettivo (nella fattispecie il vitreo) ed un tessuto di derivazione neuroectodermale (nella fattispecie il foglietto interno della retina).

Schema sintetico della struttura
Il connettivo vitreale, pur nella sua particolare configurazione di gel presenta, come tutti i tessuti connettivi tre elementi:

a) Una sostanza fondamentale costituita per il 90% di H2O in parte libera e in parte legata al gel, e per il resto da sali (potassio, magnesio, sodio, calcio, cloro, fosforo), glucosio, azoto proteico e non proteico e acido ialuronico, che è una macromolecola costituita da un mucopolisaccaride acido (acido glucuronico + acetilglucosamina) capace di legare a sé l’H2O in modo da sostenere l’impalcatura del gel
b) Una struttura fibrillare di natura collagene, che costituisce una vera e propria trama sostenuta dall’acido ialuronico che, occupandone gli spazi, ne impedisce il collasso. In condizioni parafisiologiche (età avanzata) o patologiche (miopia elevata), la rete fibrillare collagene si frammenta in ammassi globulari (corpi mobili, mosche volanti), dando luogo alla formazione di zone cavitarie in cui il vitreo perde la sua consistenza di gel e diventa fluido
c) La componente cellulare, situata nello spazio superficiale, costituita da cellule mesenchimali dette ialociti, dotate di capacità fagocitarie e capaci di secernere l’acido ialuronico e il collagene

Schema sintetico dele funzioni
1) Funzione diottrica
2) Funzione nutritiva nei confronti del cristallino e, in minor misura, dalla retina, favorendo la diffusione di nutrienti provenienti dai corpi ciliari. Fornisce alla retina glucosio e fosforo
3) Funzione ammortizzante antitraumatica
4) Funzione morfostatica
5) Funzione pressoria
6) Funzione di sostegno meccanico nei confronti della retina
7) Funzione di assorbimento dei raggi ultravioletti