LA CATARATTA
Nella sezione patologie del sito www.occhiox.com potrete trovare una breve descrizione di come si manifesta (sintomi) e come si cura (soluzioni).
In questo approfondimento, tracceremo le linee guida di una visita oculistica per affrontare anche da un punto di vista refrattivo la migliore soluzione e le scelte successive che potrete operare con il vostro Oculista.
La professionalità di chi vi assiste deve iniziare con l’approfondire tutto il quadro clinico che interessa l’occhio e si dovrà procedere a degli esami che riveleranno al vostro medico la condizione del vostro occhio e non soltanto dell’esistenza della cataratta.
Vanno prese in considerazioni molti aspetti dell’occhio in esame: vizi refrattivi precedenti, incidenti o traumi, attività lavorative, aspettative e molto altro.
Esami preoperatori descriveranno le condizioni del vostro occhio e ne riveleranno le condizioni generali e quindi se il vostro medico vi suggerirà:
• esame della vista
• esame effettuato con lampada a fessura
• esame per determinazione presenza astigmatismo corneale
• biometria ultrasonica (esame per la misura delle lunghezze intraoculari necessaria per il calcolo del potere del cristallino artificiale) avrà solo gettato le basi per una buona chirurgia.
Nel momento in cui avrà fatto anche:
• Microscopia endoteliale (misurazione elettronica del numero delle cellule che ricoprono la parte interna della vostra cornea e che inevitabilmente subiscono delle perdite durante la procedura chirurgica)
• Ecografia bulbare (permette di rilevare eventuali altre patologie alla retina che, potrebbero peggiorare con l’atto chirurgico e non dare il risultato desiderato)
• Oct maculare (una scansione laser che possa rilevare presenza di membrane esistenti sulla porzione di retina deputata alla visione)
• Una topografia (esame che descrive l’andamento della superfice della cornea e in taluni modelli anche del profilo interno)
• Un esame delle aberrazioni di alto ordine (esame che descrive come anche un semplice punto luminoso possa essere visto dal paziente e chi è causa di tutte le eventuali alterazioni)
• Biometria ottica (esame a scansione laser per determinare il potere diottrico della lente intraoculare da sostituire al vostro cristallino divenuto catarattoso) Il vostro chirurgo si sarà messo al sicuro da sorprese inaspettate e esistenti perché dietro una cataratta si potrebbe nascondere un insidia ma soprattutto avrà completato un quadro per una chirurgia refrattiva!
Terminata la visita preoperatoria, il chirurgo vi proporrà delle scelte che vi indirizzeranno verso la struttura chirurgica che potrete e vorrete scegliere. In generale gli atti chirurgici vengano effettuati da strutture pubbliche, convenzionate, convenzionate esterne o private - contano delle seguenti fasi:
registrazione nella struttura, controllo degli esami generali (sangue, eventuali radiografie, etc), controllo da parte del responsabile del servizio di anestesia che valuterà tutte le condizioni generali dando al chirurgo il nullaosta all’avvio dell’ atto chirurgico.
L’anestesia per un intervento di cataratta può essere di tipo generale (ove sia presente una patologia che non permetta al chirurgo un buon controllo sul paziente), locale tramite iniezione di farmaci anestetizzanti nel grasso periorbitale fra l’occhio e la parete ossea (ove il paziente sia non molto collaborante o non conosciuto al chirurgo operatore) e topica per mezzo di semplice istillazione di colliri anestetici che renderanno insensibile la cornea ma, verrà lasciato al paziente il compito di collaborare fissando costantemente la luce del microscopio operatorio che servirà al chirurgo per effettuare l’atto .
Le tecniche chirurgiche più diffuse sono quelle che permettono l’asportazione e il posizionamento della lente intraoculare esattamente dove viene rimosso il cristallino catarattoso. Conclusa la fase chirurgica della facoemulsificazione, senza l’insorgenza di complicanze, si procederà all’ impianto della lente intraoculare.
Impianto di lente intraoculare multifocale con e senza toricità
Con la chirurgia refrattiva della cataratta e l'impianto di una lente multifocale, torica se necessario (per la correzione dell’astigmatismo), è possibile sostituire il cristallino opacizzato e ridurre o addirittura eliminare le difficolta che si incontrano nell’ effettuare anche tutte quelle attività che ci porteranno a leggere, radersi, truccarsi, usare il computer anche in caso di presenza di astigmatismo.
La maggioranza dei pazienti (informati degli eventuali compromessi e dalle capacità effettive dei prodotti consigliati) riesce a ridurre o ad eliminare la dipendenza di occhiali per svolgere qualsiasi attività a qualunque distanza.
Impiantata la lente il chirurgo medicherà l’occhio operato mediante apposizione di colliri o pomate oftalmiche, lo proteggerà con benda protettiva o schermo trasparente e vi rinvierà alla visita di controllo che si dovrà tenere all’ indomani dell’intervento. Se l’esito sarà coincidente con le aspettative del chirurgo, già da quando l’effetto abbagliante del microscopio operatorio sarà finito, l’occhio riprenderà la sua visione ottimizzata da quanto avete scelto con il vostro oftalmologo.
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