Gli effetti dei raggi UV non si limitano alla sola esposizione diretta, soprattutto in estate e in inverno, il riflesso dei raggi su acqua e neve ne amplifica l’azione dannosa.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha stimato che durante i mesi invernali le radiazioni, che generalmente in questo periodo sono più basse, se riflesse sulla neve potrebbero raddoppiare l’esposizione individuale. L’azione nociva delle radiazioni UV sugli occhi si accumula nel corso degli anni e potrebbe aumentare il rischio di manifestazioni patologiche anche serie, come ad esempio la cataratta o la degenerazione maculare senile, due delle maggiori cause di riduzione della vista nelle persone dopo i 55 anni.
I raggi ultravioletti UV sono la parte dannosa dell’irradiazione solare e si dividono in UVA, UVB, UVC. La parte di radiazione che arriva sulla terra è composta dal 95% di raggi UVA, e dal 5% di raggi UVB, il resto viene bloccato dallo strato di ozono. I livelli di raggi UV si innalzano con l’aumentare dell’altitudine (6-8% ogni 1.000 metri di quota) e dell’altezza del sole (cioè l’angolo tra un piano orizzontale e la direzione dei raggi solari), e con il diminuire della latitudine e della nuvolosità. L’azione dei raggi UV negli anni può causare problemi a tutta la struttura dell’occhio e ai tessuti circostanti, se non protetti adeguatamente.
Le problematiche potrebbero rimanere silenti per anni, per poi manifestarsi quando è troppo tardi per intervenire in modo risolutivo. Per questa ragione è importante proteggere gli occhi sin dall’infanzia. Gli occhi dei giovani hanno pupille più larghe, accolgono quindi più luce nei loro occhi, e mediamente restano all’aria aperta più spesso e per più tempo rispetto agli adulti. Si stima che la dose di raggi UV a cui sono esposti i più giovani sia tre volte quella degli adulti. Anche la colorazione della pupilla ha una responsabilità nel filtrare i raggi UV infatti a differenza degli occhi verdi, grigi e azzurri, gli occhi scuri (di un colore marrone o prossimo al nero) hanno una grande quantità di melanina contenuta all'interno dello stroma dell'iride, che ha la funzione di assorbire la luce sia alle lunghezze d'onda corte che intermedie.
Ci possiamo proteggere dai questi raggi dannosi con occhiali da sole di buona fattura, cappello o lenti a contatto dotate di filtro. Chi ha un vizio di refrazione può proteggere gli occhi ricorrendo (oltre a cappello e occhiali da sole) a lenti a contatto dotate di filtro UV, che offrono l’opportunità di proteggere l’occhio in modo più ampio e completo. Alcune lenti a contatto uniscono performance tecnica ad alti livelli di protezione bloccando tutte un minimo di 95% dei raggi UVB e 80% dei raggi UVA e rientrano nelle classi I e II UV Blocking.
Il massimo della protezione è garantito dalle lenti a contatto giornaliere di classe I UV Blocking che bloccano più del 99% dei raggi UVB e del 96% dei raggi UVA. Una caratteristica distintiva e importante se si pensa che le lenti a contatto senza UV blocking filtrano solo il 20% dei raggi UVB e il 10% dei raggi UVA.
Il consiglio dell’oculista o dell’ottico di fiducia vi proporrà la soluzione migliore per i vostri occhi per non incorrere in infiammazioni più fastidiose.
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